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1° maggio ai tempi del Covid

Festa del Lavoro, festa dei lavoratori. In questo strano tempo, in assenza della manifestazione a cui in molti anni siamo stati presenti come associazione, proviamo a descrivere il senso che ha questa data per Sportidea Caleidos.

Innanzitutto oggi la richiesta numero uno, data l’emergenza sanitaria, è che tutti possano lavorare in sicurezza, senza rischi e sia garantito a chiunque di non doversi sovraesporre alle possibilità di contagio per non subire ricatti dai datori di lavoro.

Il pensiero successivo va immediatamente a chi sta perdendo il lavoro o da tempo non  percepisce il salario, affinché a chiunque sia garantita una forma di sussistenza.

Occorre però pensare la Festa del Lavoro odierna come una prospettiva di lotta e rivendicazione per il futuro, perché questo periodo sia foriero di nuovi diritti e nuove prospettive. Bisognerà tutelare i lavori precari, far emergere i lavori in nero con modalità che siano vantaggiose per tutti e generino nuovi introiti per lo Stato. Sarà necessario non continuare a perdere il meglio dei giovani laureti in fuga all’estero perché qui li attendono semplicemente precarietà e salari bassi.

Non potremo prescindere dalla regolarizzazione degli immigrati che ci siamo accorti essere indispensabili per il nostro equilibrio sociale (lavoratori edili, badanti e colf, stagionali agricoli), offrendo tutele, diritti, condizioni di lavoro accettabili e pagamento regolare di tasse e contributi. Dovrà essere messa in atto una seria azione di contrasto ad ogni forma di caporalato e di sfruttamento con salari e orari da denuncia.

Dovremo immaginare orari di lavoro più corti, dando più lavoro a tutti, generando una società più equa, con minori sperequazioni sociali, che valorizzi  il tempo libero delle persone per la cura degli affetti, della cultura e della salute psicofisica di ognuno. 

Non potremo perdere ciò che ci ha insegnato questo tempo: si potranno attivare ampie forme di smartworking, con minori perdite di tempo per i lavoratori e minor inquinamento ambientale salvaguardando la produttività; si potrà operare una riconversione produttiva verso settori  innovativi, per uno sviluppo sostenibile; non dovranno più essere tagliati i servizi di welfare, ma sarà essenziale garantire servizi di livello e sarà opportuno tutelare il lavoro femminile sia dal punto di vista normativo sia nella parità dei salari. Pertanto tutelare il lavoro sarà sinonimo di trovare risorse tramite il pagamento da parte di tutti delle tasse, perché il loro peso non gravi sempre sugli stessi.

Infine, e non meno importante, sarà immaginarsi tutele e forme di inquadramento per milioni di lavoratori dei settori della cultura, dello sport, del turismo che rendono l’Italia migliore, unica, e sono i più esposti a crisi momentanee o strutturali. 

Il 1° maggio che abbiamo in mente non può prescindere però dal pensare anche a chi il lavoro lo cerca e che politiche volte a garantire salari minimi anziché opportunità di impiego sono tamponi e non generano prospettive di sviluppo per l’Italia che sogniamo nel dopo Covid. La pandemia passerà, ma non dovremo perdere l’opportunità del cambiamento. In caso contrario ci ritroveremo semplicemente più poveri, indebitati e divisi fra chi è tutelato e chi non lo è.

E che importa se oggi è il 2, il 3 o il 4 maggio. Augurarvi un buon 1° maggio da parte di Sportidea Caleidos è immaginare e lottare insieme per un’Italia e un mondo con un nuova cultura del lavoro.