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Salviamo la Vidari

Il Venerdì della Vidari

Torino. Mirafiori. Piazza Livio Bianco. Estrema periferia della città. Venerdì sera. Sulle gradinate dell’anfiteatro si trovano per un singolare apericena centinaia di persone. Una cena condivisa di festa e di solidarietà. Festa di fine ano scolastico, di fine ramadan. Di solidarietà e lotta in difesa della scuola Vidari, unico presidio culturale della zona, che genera integrazione e fa di questa periferia un’area coesa, unita da valori di tolleranza, solidarietà, crescita collettiva. L’anno prossimo l’unica classe prima non si farà: troppo pochi gli iscritti complessivi all’IC di via Collino per fare cinque classi prime: quindi quattro classi nella sede e nessuna alla succursale Vidari che ha il numero di iscritti complessivamente minore. Il plesso Vidari resterà quindi aperto ancora un anno con quattro classi, in attesa che la scuola, sempre più piccola e vittima di pregiudizio, langua e muoia d’inedia. Secondo i genitori i cui figli frequentano la Vidari la multietnicità è un valore così come la  presenza di bambini con disagio economico e sociale. “Imparare a vedere il mondo nella sua complessità sin da piccoli dà  una marcia in più. Insegna a non avere paura di chi appare diverso. Culture, religioni, estrazioni sociali differenti sono parte della vita del compagno di banco,  sono il modo di essere dell’amica del cuore e quindi non possono spaventare. E allora cadono le barriere e anche i genitori, unici portatori del pregiudizio, imparano a superare iniziali diffidenze”.

Lo sa bene l’arcivescovo Nosiglia, che sì è speso per venire a trovare i bambini della Vidari in segno di solidarietà ed è stato lasciato in strada dalla dirigente scolastica che gli ha negato l’accesso. Ha denunciato come si facciano tante parole sulle periferie, e poi anziché valorizzarle si chiudano le scuole per mere questioni numeriche. 

Perché di puri numeri si tratta secondo i dirigenti dell’ufficio scolastico provinciale e regionale che in base al totale degli iscritti, pur tenendo conto della presenza di vari bambini con disabilità gravi, designano la possibilità di formare sole quattro classi: pena il danno erariale. Fa un po’ sorridere ai non addetti ai lavori che nell’Italia della corruzione, delle infiltrazioni mafiose, dell’evasione fiscale miliardaria,  il danno erariale stia nel non applicare la norma che consente di superare il numero massimo di allievi in una scuola ritenuta strategica da tutto un quartiere. 

Per le centinaia di persone presenti venerdì in piazza: genitori, insegnanti, associazioni, parrocchie, presidente della Circoscrizione e cittadini comuni invece i bambini non sono numeri, le famiglie non sono oggetto per campagne elettorali, le periferie non sono territori da desertificare. Venerdì hanno fatto insieme il giro del mondo degustando piatti italiani, russi, rumeni, cinesi, marocchini, senegalesi, peruviani, argentini, hanno cantato e ballato, apprezzato famiglie che per l’occasione hanno indossato i loro vestiti più belli e colorati. 

Avrebbero sicuramente apprezzato la presenza della dirigente scolastica che più volte ha affermato di aver fatto tutto il possibile per salvare la Vidari (cosa?), ma che non hanno mai visto in nessuna delle occasioni pubbliche per parlare della “sua” scuola e della sindaca Appendino che incontrano in altre occasioni a stringere mani, sfoderare sorrisi e fare selfie con i cittadini, ma che per la Vidari non si è vista. La sua giunta si è limitata a far sapere che non è di sua competenza influire sulla formazione classi e che bisogna lavorare per il futuro (come?). 

In attesa che gli impegni si facciano concreti, venerdì  sera si è consumato uno splendido evento di festa ed integrazione, dalla parte di chi è più in difficoltà. Purtroppo però i bambini che chiedono alla maestra “Se chiuderà la scuola chi sentirà il profumo dei tigli in giardino?” restano ancora senza risposta. Per i genitori degli iscritti alla futura prima Vidari l’anno scolastico inizierà in salita: qualcuno alla Mazzini, qualche altro alla Don Milani, gli altri alla Mazzarello. Diaspora, ma la cosa importante è che i conti tornino.

                                                                                                     Alberto Elia

 

AGGIORNAMENTI: Giovedì 30 maggio alle ore 16,30 in via San Remo, presso la Scuola Vidari, il vescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia incontrerà i bambini, le famiglie e le realtà locali di zona con una visita in sostegno alla scuola Vidari a rischio chiusura causa la riduzione delle classi prime. Vi invitiamo a partecipare e a sostenere la causa assieme a noi. Saranno presenti gli organi di stampa torinesi.


SALVIAMO LA VIDARI!

 

Una scuola del nostro quartiere sta chiudendo. Si chiama Vidari: è un’Elementare che si trova in via San Remo, nei pressi di piazza Livio Bianco. Per il primo anno forse non si farà nessuna classe prima, perché gli allievi pur essendo superiori al numero minimo previsto dalla legge, sono in numero minore rispetto alla media di quelli della sede, chè è in via Collino, quindi molto distante. 

Non formare una prima classe significa in prospettiva chiudere il plesso scolastico. 

L’A.S.D.C. Sportidea Caleidos insieme ai genitori dei bambini che hanno raccolto 650 firme, alla parrocchia del Redentore, alle cooperative che gestiscono i servizi di zona, si sta battendo perché ciò non avvenga. 

La scuola Vidari è un modello di integrazione, di scuola multietnica che funziona, di didattica aperta e di qualità. I bambini non sono numeri, hanno il diritto ad una vita scolastica vicino a casa. Deportarli in una zona diversa del quartiere significa non solo creare disagi a famiglie che spesso si muovono a piedi con più figli, in diverse sedi, ma anche desertificare la zona di piazza Livio Bianco su cui da almeno dieci anni gli enti territoriali investono in progettualità e denaro. La scuola è un importante presidio sociale capace di far “vivere” quel pezzo di quartiere con sue iniziative e soprattutto con bambini che animano i giardini e con i loro genitori e fratelli che rendono vitale un’area altrimenti di esclusivo appannaggio di anziani e bande giovanili in orario serale.

Recentemente l’edificio in cui si trova la scuola è stato oggetto di interventi manutentivi con ovvio spreco di soldi pubblici se la scuola chiudesse.

Purtroppo, nonostante tutte queste considerazioni, per l’ufficio scolastico si tratta solo di numeri: nel complesso la somma dei bambini iscritti alle due scuole non è sufficiente per far scattare una classe aggiuntiva. I sedici bambini, tra cui due con sostegno, dovranno trasferirsi.

Tutto ciò ci appare inaccettabile, ma sembra del tutto normale 

• all’ufficio scolastico provinciale, 

• alla dirigente della scuola stessa, che sovraintende a dieci plessi ed è di passaggio, per cui non si batte per una soluzione alternativa al taglio,

• all’assessore al sistema educativo del Comune Di Martino, che dice di non poter far nulla,

• alla maggior parte delle forze politiche locali, cittadine e regionali, benché non sia di loro stretta competenza.

Sportidea Caleidos sta sostenendo la causa di questa succursale perché ritiene che i quartieri vivano della qualità delle relazioni che si instaurano e, laddove abitanti di case popolari e di edilizia residenziale, persone di ogni ceto sociale, provenienza geografica e religione convivono positivamente, anche grazie ad una scuola di qualità, tutto questo non possa essere considerato poco importante. Pena il degrado delle periferie e l’acuirsi di tensioni sociali. 

Segnala che del problema non si stanno facendo carico né le altre associazioni che, a parte L’ANPI, tacciono, né gli amministratori della Città che in campagna elettorale avevano promesso più attenzione alle periferie. Quasi che chiudere un plesso scolastico fosse un buon modo per risparmiare. 

Segnaliamo che la Circoscrizione 2, nella persona della Presidente Luisa Bernardini, è stata presente a tutti i momenti pubblici di discussione sul tema.

In questo panorama, vi invitiamo a seguire le notizie su Facebook e a darci una mano a dare massima visibilità alla questione.

 

A.S.D.C. SPORTIDEA CALEIDOS